COME RISPARMIARE 3.500 MILIARDI

Dr. Bruno Piccatto (Tratto da "Strategie dell'energia" 1990)

 

Come è noto, il riscaldamento dell'acqua sanitaria rappresenta un aspetto di rilievo della problematica energetica.

Da recenti valutazioni risulta che il 35% dei consumi nazionali di energia elettrica sono destinati ad usi domestici e di questo circa un terzo è speso per alimentare 10-12 milioni di scalda-acqua elettrici.

In altri termini, dei 210 miliardi di Kilowattora (consumo elettrico totale nazionale), 20 miliardi (9% circa del totale) sono spesi per scaldare acqua calda sanitaria a bassa temperatura, con un costo complessivo per l'utente di 5.000 miliardi di lire.

Tale acqua calda sanitaria potrebbe essere facilmente prodotta con un boiler a pompa di calore oppure con un impianto a collettori solari.

Nel primo caso la stessa quantità di acqua potrebbe essere prodotta con un costo finale per l'utente di circa un terzo rispetto a quello di un comune boiler elettrico, mentre il costo per la comunità (costo ENEL di produzione) si potrebbe ridurre a meno di un quarto, evitando dispersioni dovute alla produzione e al trasporto di energia elettrica a grandi distanze.

Tradotto in soldoni, se in Italia tutti gli utenti, singoli o collettivi, riscaldassero acqua sanitaria con pompe di calore, si potrebbero risparmiare 3.500-4.000 miliardi di lire.

Ma che cos'è un boiler a pompa di calore?

Trattasi di un serbatoio di accumulo dell'acqua sanitaria, sul quale è calettata una pompa di calore ad aria. L'evaporatore di tipo a batteria piana alettata, è esposto nell'ambiente da cui assorbe calore, trasferendolo, attraverso un normale circuito frigorifero, ad un condensatore del tipo a serpentino in rame, immerso nel serbatoio contenente l'acqua da riscaldare.

L'azione di riscaldamento dell'acqua avviene esattamente in modo contrario al frigorifero di casa nostra, dove si assorbe il calore contenuto nei cibi e lo si espelle nella cucina attraverso il serpentino posteriore (per una descrizione tecnicamente più accurata del principio fisico base della pompa di calore rimandiamo ad un altro editoriale).

Esteticamente il boiler a pompa di calore si presenta come un grosso scaldabagno alto 1,5 metri circa e del diametro di 0,60 metri circa; avente nella parte bassa l'attacco per l'ingresso dell'acqua fredda di acquedotto ed in alto l'attacco per l'uscita dell'acqua calda da distribuire alle singole utenze.

Il serbatoio normalmente ha una capacità di 200 o 300 litri ed è equipaggiato da un compressore frigorifero da 0,30 o 0,45 Kilowatt rispettivamente.

Il ventilatore montato sull'evaporatore ha una potenza di 50 watt. Il tempo necessario al riscaldamento dell'acqua è in funzione della temperatura di acquedotto e della temperatura di utilizzo che può variare dalle sei alle otto ore.

Anche il rendimento termodinamico della macchina può variare al variare della temperatura dell'aria aspirata sulla batteria dell'evaporatore.

Poiché normalmente la macchina viene collocata in un vano caldaia, in cantina o in un locale riscaldato con sfridi di calore (lavanderie, cucine di ristoranti, box auto, ecc.), la resa termodinamica risulta mediamente pari a 3 - 3,5, ovvero, rispetto al boiler elettrico, il risparmio di energia può raggiungere il 70%.



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